Quella che può sembrare una semplice notizia di tre bimbi che stanno bene, non lo è, almeno nel caso dei 3 piccoli Jonathan, Eliam e Ukasha.
Come chi ha seguito recentemente le attività della Fondazione forse già sa, questi bimbi infatti hanno dovuto aspettare di poter volare lontano dall’Uganda, grazie a un volo salvaVita per raggiungere l’ospedale, in India, pronto a curarli.
Una volta partiti è poi cominciato il delicato periodo degli interventi, del post operatorio….lontani da casa, con le loro mamme,
vicini a tutti coloro che hanno donato e reso possibile la loro unica speranza.
Eccoli in queste immagini, dopo esser stati operati con successo e tornati a casa, con le loro mamme.
L’aiuto di tanti angeli che hanno donato contribuendo al loro volo aereo verso l’ospedale ha letteralmente salvato loro la vita.
Ora sono tornati a giocare, sorridere e farsi coccolare dalle loro famiglie.
Come è giusto che sia per ogni bambino del mondo.
La storia dei tre bimbi
Jonathan, Eliam e Ukasha sono nati nell’anno della pandemia, tutti e tre colpiti da patologie cardiache che in Uganda non sono operabili.
Ogni anno in Uganda oltre 16.000 bambini nascono con difetti cardiaci che in altri paesi sarebbero diversamente affrontabili, tramite cure ed interventi idonei.
Grazie alla collaborazione con organizzazioni locali come ACDIPE (Action for disadvantaged people) arriva la segnalazione a Flying Angels Foundation e la richiesta di aiuto.
La partenza
L’ospedale Narayana Health di Bangalore, tramite accordi presi con l’organizzazione no profit partner Action for disadvantaged people si dichiara pronto a ricevere i piccoli per intervenire urgentemente tramite interventi delicati al cuore.
Flying Angels nel frattempo attiva una raccolta fondi dedicata al finanziamento dei voli aerei per i piccoli e le loro mamme, organizzando il viaggio in modo che le condizioni di salute dei bimbi vengano tutelate e rispettate il più possibile.
Un lungo viaggio li aspetta, da Entrebbe a Bangalore, complicato dalle nuove recenti aggiuntive procedure Covid.
L'intervento
Arrivati in India i piccoli e le loro mamme cominciano il complicato iter pre-ammissone all’ospedale e vengono sottoposti ai test Covid, attendendone l’esito presso la Guest House in contatto con Action for Disadvantaged People.
Una volta notificato l’esito negativo dei test, comincia l’ospedalizzazione e la preparazione per gli interventi cui vengono sottoposti poco dopo l’ammissione.
Il ritorno a casa
Mentre il piccolo Jonathan dopo solo un mese dall’intervento riesce a tornare a casa, per Eliam e Ukasha la situazione si complica a causa di una più lunga degenza post operatoria.
Nel frattempo a causa della pandemia viene chiuso lo spazio aereo in India e solo grazie al tempestivo intervento di Flying Angels viene riorganizzata la partenza con l’unica compagnia aerea rimasta operativa, prima che tutti i voli vengano bloccati.
Superati gli ultimi controlli, dopo ulteriori 20 giorni di ricovero e controlli, anche Ukasha ed Eliam possono finalmente rientrare a casa, guariti, con le loro mamme.
Il grazie più bello: le mamme con i loro bimbi finalmente possono comnciare una nuova vita, rientrati a casa, in Uganda.
“Jonathan ora è molto diverso.
Gattona, quasi cammina e ha ripreso a mangiare.
Grazie di cuore per averlo salvato!”
Patricia, mamma di Jonathan
“Ora possiamo finalmente dormire tranquilli perché Eliam non si sveglia più piangendo ogni notte. Ora sta bene, mangia e ha cominciato a crescere di peso. Siamo felici! Grazie a voi.”
Zaituna, mamma di Eliam
“Grazie per aver restituito il cuore al mio piccolo Ukasha.
Senza di voi non avremmo saputo come fare.”
Hanisha, mamma di Ukasha