Sono 2000 i bambini e le bambine che Flying Angels ha raggiunto
per offrire loro le cure indispensabili alla loro sopravvivenza,
non disponibili nei loro paesi di origine.
La storia di Dieu Merci, il duemillesimo bambino salvato
Dieu Merci, ha 11 anni e viene dal Congo.
Da quando è nato ha febbri ricorrenti e violente che gli impediscono di condurre una vita normale.
Nel suo paese, dove vive in condizioni di estrema povertà, non può essere curato adeguatamente.
Oggi è all’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini di Genova, dove finalmente sta seguendo un adeguato percorso di diagnosi e cura, che potrà restituirgli una speranza di vita soddisfacente.
DIEU MERCI HA UN PICCOLO PENSIERO PER TE.
È il suo personale “grazie” per essere stato al suo fianco e avergli cambiato la vita.
La sua storia unica è speciale, come quella di ogni singolo bambino salvato, ma non solo:
Dieu Merci infatti è il duemillesimo bimbo aiutato dalla Fondazione.
Un traguardo importante per tutti coloro che hanno reso questo possibile, ed una speranza per il futuro di tante altre giovani vite.
“Quello dei duemila bambini salvati da quando abbiamo cominciato ad operare è un traguardo simbolico che ci riempie di orgoglio e ci sprona a perseguire con tenacia la nostra missione di garantire il diritto alla salute dei bambini a tutte le latitudini, soprattutto in questo momento storico così complesso dal punto di vista sanitario a livello mondiale.
Questo risultato rappresenta per noi la conferma della capacità di lavorare in emergenza, del valore insostituibile di una rete di solidarietà che ci collega con tanti soggetti diversi in tutto il mondo, l’efficacia ed efficienza delle nostre azioni per concretizzare reali possibilità di cura, l’impatto reale che un viaggio aereo può avere sulle prospettive future di vita e di questi bambini”. – spiega Riccardo Rossano, segretario generale di Flying Angels Foundation.
I numeri di Flying Angels dal 2012
2000 bambini salvati
70 paesi raggiunti
3800+ biglietti finanziati
73 equipe mediche finanziate
100 onlus partner
relazioni con 120+ ospedali
Vittoria
Nel caso della piccola Vittoria, bimba veneta di 11 mesi nata senza ghiandola del timo e per questo priva di difese immunitarie, all’inizio del 2021, in piena pandemia, Flying Angels ha utilizzato per la prima volta anche la formula del volo privato, per trasportare la piccola da Padova a Londra, dove è stata sottoposta ad una particolare biopsia che solo l’equipe che l’ha operata era in grado di eseguire.
Alieska
Le cardiopatie sono le patologie su cui con maggiore frequenza è richiesto un volo urgente per intervenire chirurgicamente e salvare la vita a un bambino. Come nel caso di Alieska Josbelly, bambina di 6 anni proveniente dal Nicaragua, affetta da una cardiopatia congenita, che nel 2020 è stata trasportata a Barcellona, presso l’ospedale pediatrico San Joan De Déu.
A causa dell’emergenza Covid, in questo caso Flying Angels è riuscita a far viaggiare la bimba e la madre su un volo di rimpatrio per i cittadini spagnoli.
Alieska
Le cardiopatie sono le patologie su cui con maggiore frequenza è richiesto un volo urgente per intervenire chirurgicamente e salvare la vita a un bambino. Come nel caso di Alieska Josbelly, bambina di 6 anni proveniente dal Nicaragua, affetta da una cardiopatia congenita, che nel 2020 è stata trasportata a Barcellona, presso l’ospedale pediatrico San Joan De Déu.
A causa dell’emergenza Covid, in questo caso Flying Angels è riuscita a far viaggiare la bimba e la madre su un volo di rimpatrio per i cittadini spagnoli.
Rihanah
Per la realizzazione di progetti di cooperazione sanitaria pediatrica, Flying Angels opera all’interno di una rete di solidarietà a livello internazionale, costruita negli anni con organizzazioni non profit e ospedali in tutto il mondo.
Ad esempio, attraverso la Ong Action for Disadvantaged People, nel febbraio 2021, a Flying Angels è arrivata la segnalazione del caso di Rihanah, 4 anni, ugandese. La piccola aveva una cardiopatia congenita non operabile in Uganda. Grazie all’intervento di Flying Angels ha potuto raggiungere il Narayana Health Hospital di Bangalore in India, dove ha affrontato un intervento a cuore aperto che le ha salvato la vita.