Alex

La storia di Alex

Obro Alex-Samuel Felix Gerard è già un ragazzino quando arriva in Italia per curare la sua cardiopatia congenita. La sua storia comincia molto presto: Alex nasce prematuro, a 31 settimane con un peso di 1,5 kg. Alla mamma, infatti, viene diagnosticata la pre-eclampsia e deve subire un intervento di urgenza.

A 15 giorni, poi a 1 mese dalla nascita, Alex manifesta difficoltà respiratorie per cui gli viene somministrato ossigeno. A queste crisi segue, ogni volta, un versamento pleurico. A seguito di questi eventi, la pediatra prescrive immediatamente degli esami di approfondimento perché sospetta un soffio al cuore.

Gli accertamenti si svolgono all’Istituto Cardiologico di Abidjan dove il cardiopediatra rileva una malformazione congenita del cuore chiamata CIA e una del polmone chiamata stenosi polmonare.

Alex ha tre mesi. Questa notizia è uno choc per la mamma che, avendo perso fratelli e sorelle in tenera età, è molto in ansia per la salute del piccolo. A questa paura si affianca anche il timore delle cure necessarie e di non essere in grado di sostenerne le spese.

La malattia di Alex ha una grande ripercussione sulle famiglia, sia dal punto di vista gestionale che economico. Le sorelle, il papà ed Alex stesso, quando ha l’età per capire, vengono messi a parte del programma di gestione che comprende delle attenzioni quotidiane ma anche visite dal Cardiopediatra ogni trimestre e visite mediche (Imaging e laboratori) anche costose. Fortunatamente la mamma di Alex riesce a trovare un impiego tramite telelavoro che le permette di conciliare l’assistenza costante del figlio e le risorse per far fronte alle altre spese familiari.

Fino a 7 anni, infatti, il monitoraggio del piccolo Alex dove essere costante, anche notturno per verificare la respirazione, con attenzione durante il gioco e controllo dei palmi delle mani per essere sicuri che non vada  in debito di ossigeno e molte altre precauzioni e attenzioni quotidiane. Crescendo, fortunatamente, le infezioni, la rinite e altri disturbi minori comuni diventano meno comuni. Dopo i sette anni i controlli medici diventano annuali, un po’ per un miglioramento nella gestione della malattia, essendo il bimbo più grande, ma purtroppo anche perché la mamma perde il suo lavoro e la famiglia ha meno risorse e la malattia di Alex purtroppo passa in secondo piano. Quando il caso di Alex viene segnalato all’Associazione partner Una voce per Padre Pio, l’attenzione della famiglia è rivolta ai bisogni primari: alimentazione, istruzione e risposta alle emergenze mediche per Alex e le sue sorelle. 

A fine novembre 2023, il nostro Partner intercetta e segnala il caso di Alex e si forma subito una cordata umanitaria per correggere la sua cardiopatia congenita e permettergli di vivere una vita lunga e serena. L’Associazione Una Voce per Padre pio coinvolge l’Ospedale del Cuore di Massa perché prenda in carico il caso di Alex e l’Associazione “Un Cuore un Mondo” che si fa carico delle spese extra-ospedaliere per Alex e la sua mamma mentre la nostra responsabile dell’Operativo Voli reperisce tutta la documentazione necessaria per il volo verso la salute e acquista i biglietti.

La partenza

Alex è partito il 15 gennaio da Abidjan ed è atterrato a Firenze dove è stato accolto dagli Angeli Custodi, volontari dell’aeroporto coinvolti da Flying Angels che hanno accolto Alex e la sua mamma e li hanno accompagnati negli spostamenti all’interno dell’aeroporto. Il ricovero, considerata la severità della diagnosi e la mancanza di adeguate terapie in loco è stato considerato urgente e si è subito proceduto all’intervento.

L'intervento

L’intervento di correzione della cardiopatia congenita di Alex è andato benissimo tanto che, a fronte di un ricovero previsto di 60 giorni, dopo sole due settimane, Alex è stato dimesso.

Il ritorno a casa

Il 31 gennaio Alex e la sua mamma sono rientrati in Costa d’Avorio per riabbracciare il papà e le sorelle.

Alex è un ragazzo profondamente religioso, positivo, sensibile e affettuoso, ma anche molto autonomo e indipendente. Grazie alla cordata umanitaria con Una Voce per Padre Pio, l’Associazione “Un Cuore un Mondo” e l’Ospedale del Cuore di Massa, dopo tanti anni di sacrifici finalmente questo ragazzo torna a casa lasciando dietro di sé i problemi di salute per incominciare la sua vita da giovane uomo.

Leggi anche