La storia del piccolo Cheikh
Cheikh viene dal Senegal. Durante una visita di screening gli viene diagnosticata una cardiopatia, ma la mamma sa già da tempo che suo figlio non sta bene: “Cheikh non camminava e non correva quando aveva l’età per farlo perché si stancava immediatamente. In due occasioni ha avuto delle crisi convulsive, ma sono riuscita a prendermi cura di lui. Il riposo, i massaggi e del paracetamolo sono ciò che ho usato per curarlo.” Ci racconta.
Per accudire il figlio, la mamma è costretta a lasciare il lavoro: “Non potevo lasciare un bambino nelle sue condizioni a un’altra persona che non sa come accudirlo. E se arriva un’altra crisi? E se è così grave da andare all’ospedale chi lo decide? Chi lo porta? Chi paga l’ospedale?”
La cardiopatia di Cheikh è grave e non può essere curata in Senegal, ma il Policlinico San Donato accoglie il suo caso.
Ora bisogna trovare un volo verso l’Italia, in modo che Cheik possa ricevere al più presto le cure di cui ha bisogno.
Attraverso le organizzazioni Bambini Cardiopatici nel Mondo e A.I.C.I. Onlus, la sua storia arriva a Flying Angels, che si attiva immediatamente per organizzare un volo salvavita per il bimbo.
La partenza
Il 5 agosto Cheikh parte in volo da Dakar verso Milano, insieme alla mamma.
È il primo volo aereo per entrambi, un momento carico di emozioni, ma con loro c’è anche il medico accompagnatore che veglia su Cheikh durante il lungo viaggio.
L'intervento
Una volta giunto al Policlinico San Donato di Milano, Cheikh è sottoposto ad un delicato intervento e trascorre un periodo post-operatorio in terapia intensiva. Nonostante la convalescenza difficile, il piccolo si riprende velocemente e presto è pronto per tornare a casa.
Il ritorno a casa
Ora Cheikh è tornato in Senegal, e la sua mamma è molto fiera di lui e del percorso che ha affrontato, come ci racconta: “Cheikh non si è mai lamentato. A Milano, dopo l’operazione, è uscito prestissimo dalla rianimazione. È fortissimo! Ora mio figlio corre e non si stanca mai, non aveva mai corso prima. Adesso non è mai fermo!”
